Il sole di Montecarlo si nasconde dietro le nuvole, ma non offusca la vittoria del dominante Verstappen, Ferrari F1 in sofferenza.
Max Verstappen continua a dimostrare la sua supremazia nel mondo della F1. L’olandese con la sua indomabile Red Bull ha ancora una volta dettato le regole nel Gran Premio di Monaco, lasciando il segno del suo dominio inconfutabile. Nonostante una pioggia inattesa, che ha tentato di rompere la monotonia del Gran Premio al 52esimo giro, Verstappen è rimasto indomito, dimostrando un’abilità eccezionale nel navigare attraverso le insidie del clima.
Fernando Alonso ha offerto una prestazione notevole, mantenendo la seconda posizione nonostante le condizioni mutevoli e una doppia sosta obbligata dalla sua Aston Martin. Tuttavia, le nuvole si sono addensate sulla Ferrari: i pit stop tardi di Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno compromesso le loro posizioni in gara, relegando i piloti del Cavallino Rampante a un deludente sesto e ottavo posto.
Sotto la pioggia, una lotta accesa
Nonostante le condizioni avverse, la classifica del Gran Premio di Monaco F1 non ha subito grandi rivolgimenti. Verstappen ha mantenuto la sua posizione di comando sin dal via, con Alonso e Esteban Ocon dell’Alpine che completano il podio. Tra i primi tre, le Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell sono arrivate subito dopo, seguite da un’altra Alpine guidata da Pierre Gasly.
La pioggia, tanto attesa dai tifosi speranzosi di uno stravolgimento delle classifiche, alla fine non ha portato il caos desiderato sul circuito di Montecarlo. Anche con le girandole di pit stop scatenate dal maltempo, la classifica finale ha rispecchiato quasi esattamente l’ordine di partenza.
Mentre Verstappen festeggiava, la Ferrari si trovava in una posizione sempre più precaria. Gli errori di strategia durante la pioggia hanno costretto Sainz e Leclerc a ritardare i loro pit stop, permettendo alle due Mercedes di superarli. Nonostante gli sforzi di Hamilton per raggiungere il podio, la vittoria è rimasta irraggiungibile, con la classifica finale che vede i due piloti Ferrari in settima e ottava posizione. Una prestazione deludente che getta un’ombra sulla storica scuderia, sottolineando la necessità di una rivisitazione strategica.